CASSA INTEGRAZIONE AUTONOMI? FORSE LA SVOLTA
Per la prima volta in Italia, anche gli autonomi avranno accesso alla cassa integrazione.
Il Governo è ancora alla ricerca di un’intesa alla Camera sulle modifiche al disegno di legge di bilancio ma tra le varie ipotesi spunta un fondo da 1 miliardo destinato appunto agli autonomi.
Il nostro punto d’arrivo – dichiara il Ministro Castelli - "è il riconoscimento degli stessi diritti dei lavoratori dipendenti:
- stop di un anno ai contributi per i lavoratori autonomi;
- ammortizzatore sociale per gli iscritti alla gestione separata dell’Inps che hanno subito perdite significative.
Per i liberi professionisti e gli autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps e alle Casse private, la manovra prevede l’esonero parziale per un anno dal versamento dei contributi, a condizione che si sia registrato una diminuzione del fatturato nel 2020 di almeno il 33% rispetto all’anno precedente e che hanno avuto compensi / ricavi non superiori a 50mila euro lordi.
Invece per quanto riguarda l’ammortizzatore sociale previsto per le partite IVA si chiamerà ISCRO, l’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, sarà erogato dall’INPS per un importo che andrà dai 250 e 800 euro, potrà essere richiesta una sola volta nel triennio e non è cumulabile con il Reddito di cittadinanza è rivolta ai titolari di partita IVA che registreranno un calo di fatturato di almeno il 50%, rispetto alla media del fatturato del triennio precedente.
Il professionista e/o autonomo potrà accedervi a condizione:
1. di aver prodotto nell’anno precedente un reddito inferiore al 50% della media dei redditi prodotti nei tre anni prima;
2. di aver dichiarato un reddito inferiore a 8.145 euro;
3. di avere aperto la partita Iva da almeno quattro anni;
4. di essere in regola con il versamento dei contributi.
Dott.ssa Iva Montorro
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