APRIRE UN ATTIVITA', IL GRANDE BIVIO: INDIVIDUALE O SOCIETA' ?
E’ credenza popolare oramai che costituire una società di capitali sia una forma giuridica molto costosa e non utilizzabile dai professionisti e/o ditta individuale, non tenendo conto che “tutto ciò che si spende prima, si guadagna poi”.
Quindi, prima di iniziare la tua attività, sarebbe meglio valutare l’apertura di una società di capitali.
Il 90% dei professionisti svolge la propria attività come libera professione e/o commercianti/artigiani come ditta individuale, convinti che in questo modo l’imposizione fiscale sarà inferiore, ma sono ignari dei numerosi vantaggi fiscali e di crescita offerti invece da una società di capitali.
La scelta di non passare da professionista e/o ditta individuale a una S.R.L., oltre ad una enorme riduzione dell'imposizione fiscale, non permette di dedurre una serie di ulteriori costi oggi collegati all’ attività individuale che probabilmente non stai deducendo proprio per l'impossibilità di discriminare la persona fisica dalla persona giuridica rappresentata dalla società di capitali.
Le società di capitali, come ad esempio la S.R.L., rappresentano la forma più sicura per chi vuole avviare un’attività, in quanto vi è una netta distinzione tra il patrimonio della società e il patrimonio del socio.
La società di capitali ti protegge nel caso le cose si mettano male e sei costretto a fallire, perché con una società di capitali hai la completa separazione tra l’attività che hai esercitato ed i tuoi beni personali: la casa, la macchina e i tuoi soldi. Anche in un ipotetico controllo fiscale da parte dell’ADE, la stessa si concentrerà sulla società, a meno che non venissero riscontrati dei comportamenti illeciti da parte del socio, a quel punto potrebbe scattare il controllo anche sul socio.
Da non sottovalutare la tassazione fiscale, in quanto è in capo alla Srl, non ai soci. Il decreto legislativo n. 344/2003 ha sostituito l’imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG), facendo entrare in vigore dal 1° gennaio 2004 l’IRES, la quale colpisce il reddito prodotto dalle società con un’aliquota pari al 27,50% e IRAP 3,5. Il legislatore ha inteso, con tale provvedimento, modernizzare il regime fiscale dei capitali e delle imprese. Con la Legge di Stabilità 2016 ha disposto l’abbassamento dell’aliquota a partire dal periodo d’imposta 2017 dal 27,50% al 24%.
Al contrario, l’imposizione fiscale del professionista (IRPEF) è diretta e progressiva, proporzionale all’effettiva entità di tutti i redditi percepiti che varia tra il 23% al 43% più i contributi previdenziali.
Il socio di una società di capitali, verrà tassato solo in caso di distribuzione degli utili, i quali, che si tratti di partecipazioni qualificate o meno, sono soggetti a ritenute a titolo d’imposta al 26%. Inoltre, la tassazione sugli utili distribuiti può ulteriormente abbassarsi, fino ad arrivare all’1,2%, attraverso lo schema holding- trading.
Questo schema presuppone la presenza di due società, dove la società madre detiene una partecipazione all’interno della società figlia :
– società madre che detiene la partecipazione;
– società figlia che sarebbe la società operativa.
In questo modo, l’utile della società figlia viene trasferito alla società madre, la quale pagherebbe le imposte soltanto sul 5% dei dividendi; qualora, invece, fosse distribuito al socio persona fisica pagherebbe molto di più, cioè il 26% sull’intero importo distribuito.
Insomma, se cerchi come pagare meno tasse e sei un professionista e/o hai una ditta individuale, valuta come prima cosa quella di cambiare forma societaria, ma non farlo per sentito dire, affidati ad un buon consulente fiscale il quale farà la differenza.
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