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NUOVO ISEE PRECOMPILATO: dal 2020 stop ai conti conti correnti non dichiarati

di controllare anche i conti correnti delle persone fisicheall’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza Con il decreto Salva-Italia (D.L. n. 201 del 6 dicembre 2011), e dopo una serie di passaggi tecnici (tra cui l’adesione delle banche, la messa a punto del software, il via libera del Garante della Privacy) l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità per scovare i presunti evasori.. I dati saranno raccolti dall’Archivio dei rapporti finanziari e dall'Anagrafe tributaria, e serviranno

i dati su saldi e giacenze medie di conti e depositi del nucleo familiare In tali database sono infatti presenti tutti comunicate da banche, Poste e intermediari finanziari all'Agenzia delle Entrate

Dal 1° gennaio 2020 con il debutto del nuovo Isee precompilato i “furbetti” non avranno più la possibilità, di “mentire “per ottenere benefici socio-assistenziali.

Stando ai dati Inps, incrociati con quelli dell'Associazione Bancaria Italiana (Abi), nel 2016 il 70% di chi ha richiesto l'ISEE, ha dichiarato di non avere conti correnti, mentre per l'Abi l'80% degli italiani ne era in possesso. Dati in contrasto tra loro che evidentemente fanno emergere il fatto che molti italiani dichiaravano il falso.

La notizia dell’arrivo dell’Isee precompilato, ha già portato dal 67% al 15% le DSU con patrimonio nullo, quelle cioè senza conto né altri risparmi (libretti di deposito, titoli, ecc.).

Oggi solo il 4,3% degli italiani può dirsi davvero nullatenente.

In base ai numeri dell'Anagrafe dei conti correnti, anche la media dei risparmi in banca è in crescita. Per esempio, in un solo triennio, cioè dal 2014 al 2017, si è passati da una media di circa 6.800 euro ad una di 18.600. In pratica, italiani più ricchi di circa 12.000 euro a famiglia come media.

Con l’imminente riforma chi avrà bisogno di ottenere l’indicatore della situazione economica (ISEE), per ottenere ad esempio: l'esenzione del ticket, alla mensa scolastica dei figli, dagli sconti sulle bollette delle utenze domestiche, al reddito di cittadinanza, uno sconto sulle tasse universitarie o sulla retta dell’asilo nido, potrà farlo autonomamente senza rivolgersi a un Caf.

Il nuovo sistema ribalta il meccanismo di compilazione delle dichiarazioni, perché si passa da dati auto dichiarati e poi controllati dall'Inps, a dati pre inseriti dall'Istituto e trovati grazie all'incrocio delle banche dati ed alla collaborazione con l'Agenzia delle Entrate

Il cittadino potrà collegarsi al sito Inps o Agenzia delle Entrate via internet (anche da casa), basta identificarsi con Pin dispositivo Inps, Pin dell’Agenzia delle Entrate o identità digitale Spid di livello 2 o superiore (cioè con nome utente, password e codice temporaneo di accesso), accedere alla DSU precompilata (cioè il modulo con cui si fa richiesta dell’indicatore della situazione economica della famiglia), inserire una serie di dati di tutti i componenti della famiglia, l’Inps li controlla e li completa, attingendo ai dati dell’Agenzia delle Entrate.

Attenzione se il cittadino non sarà in grado di indicare i dati richiesti, per ciascuno dei componenti del nucleo familiare, dovrà presentare la DSU tradizionale.

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