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COSA SIGNIFICA APRIRE LA PARTITA IVA COME DESIGN DI MODA

2 parte

Nell'articolo precedente, ho cercato di spiegare cosa significa aprire una partita IVA come designer e le varie sfaccettature, in questo articolo vi deluciderò sull'importanza del regime fiscale, una scelta errata vi porterà un aggravio notevole di tasse.

Attualmente si può scegliere fra due regimi fiscali:

  1. Il regime forfettario;

  2. Il regime semplificato o ordinario;

1. Se pensate di guadagnare fino a 30.000 euro l’anno, ed avere poche spese il regime forfettario fa per Voi, infatti i costi aziendali verranno calcolati in modo forfettario e detratti dal vostro fatturato lordo a prescindere da quanti ne effettuerete realmente. Questo regime è stato introdotto nel 2015, ed attualmente possiamo affermare che è l’unico regime di vantaggio presente in Italia. I suoi vantaggi sono:

  • Non ha IVA ne ritenuta d’acconto;

  • L’aliquota dell’imposta sostitutiva è pari al 5% per i primi 5 anni e diventa 15% dal sesto anno in poi.

  • E’ esonerato dall’invio della dichiarazione iva trimestrale, dallo spesometro, dall’invio degli studi di settore, tenuta dei registri fiscali;

Abbiamo visto gli innumerevoli vantaggi che raccoglie questo regime, naturalmente si dovranno rispettare anche alcuni obblighi ne cito due molto importanti pena l’esclusione dal regime stesso:

  • Obbligo da rispettare riguarda il limite di fatturato i ricavi/compensi che devono rientrare entro determinati limiti che variano a seconda del codici Ateco (codice istat che identifica le diverse attività economiche) prescelto, i limiti dei ricavi variano tra i 15 mila e i 50 mila euro, nel nostro caso il limite 30.000.

  • Non sarà possibile avere costi per collaboratori o dipendenti superiori a 5000 euro l’anno.

Per chi avesse letto l’articolo precedente noterà che l’apertura della partita iva risulta più conveniente della prestazione occasionale, perché;

  • nel regime forfettario non c’è la ritenuta d’acconto (la prestazione occasionale vede i propri compensi decurtati del 20%);

  • si può togliere dal proprio fatturato una percentuale di costi aziendali che non verranno quindi tassati;

  • la percentuale di tassazione sarà pari al 5% per i primi 5 anni, mentre la percentuale di tassazione della prestazione occasionale sarà pari al 23%;

  • si potrà promuovere la propria attività e pubblicizzare con ogni mezzo i propri servizi;

2. Qualora invece pensate di guadagnare più di 30.000 l’anno, allora dovrete optare per il regime ordinario, il quale ha livello fiscale non e così semplice come il primo ma ha altrettanti vantaggi:

- non c’è il limite nei costi;

- si potrà assumere dipendenti o avere collaboratori superando la soglia dei 5000 euro;

-non c’è limite di fatturato;

- Nella fattura andranno riportati i vostri dati anagrafici, il numero di partita iva, dati dei vostri clienti, numero fattura e data, e la descrizione dell’attività. Le fatture andranno redatte sommando al vostro imponibile l’iva (22%) e detratta la ritenuta d’acconto che come già ribadito il vostro cliente verserà tramite modello f24 il 16 del mese successivo al pagamento della fattura. Vi riporto qui un piccolo esempio:

Imponibile prestazione 1.000,00 €

Rivalsa INPS 4% 40,00 €

IVA 22% 228,80 €

Ritenuta acconto 20% su imponibile prestazione (inclusa rivalsa INPS) 208,00 €

Netto a pagare (imponibile prestazione + contributo cassa di previdenza+ Iva- ritenuta di acconto 1.060,80 €

-Non si dovrà applicare la marca da bollo da 2,00 euro sulla fattura;

Comunque sia, che siate nel regime ordinario o nel regime forfettario, ogni anno dovrete redigere la dichiarazione dei redditi, compilando il modello Unico, la procedura alquanto complessa, per farvi un esempio gli aderenti al regime forfettario compilano il quadro LM e non il quadro RE come si fa di solito per chi è nel regime ordinario, quindi vi consiglio di rivolgervi ad un professionista.

Con la redazione dell’Unico, inerente ai redditi percepiti nell'anno fiscale precedente, (esempio Unico 2017 conterrà i redditi percepiti dal 01/01/016 al 31/12/016), verranno generati gli obblighi di pagamento delle tasse e dei propri contributi previdenziali (Vi ricordo che se non si è un professionista abilitato e quindi iscritto alla propria cassa di previdenza ha l’obbligo dell’iscrizione alla gestione separata dell’INPS), la prima scadenza è a fine giugno salvo eventuale proroga, tramite modello f24 da pagare tramite home Banking. Si potrà scegliere se pagare in un'unica soluzione oppure dividere le tasse in n.6 rate ultima rata novembre dello stesso anno. Il termine per l’invio dell’Unico all'amministrazione finanziaria è il 30 settembre.

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